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Il pianista ungherese András Schiff, considerato uno dei massimi interpreti della musica di Johann Sebastian Bach, suona le celeberrime Variazioni Goldberg. Scritte tra il 1741 e il 1745, Bach le ha dedicate a Johann Gottlieb Goldberg, a quel tempo in servizio a Dresda come maestro di cappella presso il conte von Brühl. L’architettura modulare di 32 brani si apre con un’aria seguita da 30 variazioni per chiudersi con la ripetizione dell’aria iniziale. Insieme all’Arte della fuga è il vertice della produzione di Bach per strumenti a tastiera.
Residente nella campagna fiorentina, András Schiff ha fondato nel 1999 un’orchestra da camera che ha chiamato Cappella Andrea Barca. Il nome è una scherzosa italianizzazione di quello del pianista. Altrettanto scherzoso il curriculum del fantomatico compositore: “Andrea Barca fu un compositore fiorentino su cui si sanno ben poche notizie, nonostante il diligente impegno dei musicologi moderni. Sarebbe nato tra il 1730 e il 1735 a Marignolle, nei paraggi di Firenze, da genitori contadini. Ebbe una stretta vicinanza con Mozart nel concerto del 2 aprile 1770, nella villa di Poggio Imperiale a Firenze, quando collaborò in veste di girapagine. Dopo quel concerto decise di dedicare la sua vita all’esecuzione delle opere per pianoforte di Mozart; il suo entusiasmo per questa musica lo portò anche a Salisburgo, dove le sue fatiche furono accolte con valutazioni alterne dalla stampa locale; ben presto dunque tornò in Toscana. Tra le sue composizioni l’opera principale è La ribollita bruciata, dramma giocoso in due atti, che può essere considerato il punto culminante della produzione musicale toscana dell’epoca”.