02/09 - 18.40
Arvid Jansons dirige l’Orchestra Filarmonica di Mosca nella Quinta Sinfonia di Šostakovič e nel Preludio al terzo atto del Lohengrin di Wagner.
L’esecuzione della Sinfonia n. 5 in re minore op. 47 di Dimitri Šostakovič è legata a un anniversario della Rivoluzione: il ventesimo. L’autore la sottotitola “Risposta pratica di un compositore a una giusta critica”. La compone fra il 18 aprile e il 20 luglio 1937 come atto d’ammenda. Acclamata dalla critica sovietica come “la sinfonia del socialismo”, la Quinta è così ricordata da Šostakovič nella Testimonianza raccolta da Solomon Volkov: “Ritengo sia chiaro a tutti quel che accade nella Quinta. Il giubilo è forzato, è frutto di costrizione, esattamente come nel Boris Godunov. È come se qualcuno ti picchiasse con un bastone e intanto ti ripetesse: “Il tuo dovere è di giubilare, il tuo dovere è di giubilare”, e tu ti rialzi con le ossa rotte, tremante, e riprendi a marciare bofonchiando: “Il nostro dovere è di giubilare, il nostro dovere è di giubilare”. Si può dunque definirla un’apoteosi, quella della Quinta? Bisogna essere completamente sordi per crederlo”.
In chiusura il preludio preannuncia il celebre coro nuziale del Lohengrin di Wagner. A metà dell’inno Elsa e Lohengrin fanno il loro ingresso nella camera nuziale. Otto donne danzano in cerchio attorno agli sposi per poi lasciarli soli.