15/09 - 21.41
In seconda serata vi proponiamo Ayre di Osvaldo Golijov, pagina per voce e ensemble da camera composta nel 2004 per il soprano Dawn Upshaw e l’ensemble The Andalucian Dogs. Ed è proprio da loro che l’ascoltiamo.
Compositore argentino di origini ebraico-russe, Golijov si è formato tra America Latina, Israele e Stati Uniti. Il titolo richiama tanto l’“aria” rinascimentale quanto la parola araba per “terra”. In questo doppio riferimento si manifesta l’intento di intrecciare le radici culturali presenti nella Spagna medievale segnata dalla convivenza di tradizioni cristiane, ebraiche e musulmane.
Il risultato è un ciclo di canzoni che attraversano secoli, lingue e stili, dalla tradizione sefardita alle melodie popolari arabe, dalla musica barocca a sonorità elettroniche, in un tessuto sonoro che sfugge alle categorie. Golijov costruisce un percorso drammaturgico in cui il canto solistico è continuamente avvolto, sostenuto o destabilizzato da un ensemble che alterna strumenti acustici e digitali, evocando atmosfere ora liriche, ora aspre e percussive.
Manifesto di un’estetica postmoderna che non teme l’ibridazione, Ayre afferma la possibilità di una memoria plurale mentre solleva interrogativi sulla linea sottile tra dialogo interculturale e appropriazione sonora. Proprio in questa tensione Ayre trova la sua forza, restituendo alla musica classica un ruolo di laboratorio vivo, capace di farsi specchio delle fratture e delle speranze del presente.