03/02 - 12.40
Il concerto del Quartetto Alban Berg che vi poniamo stamani è dedicato a due giganti del repertorio classico: Haydn e Mozart.
In apertura ascoltiamo il Quartetto per archi in do maggiore op. 76 n. 3 “Kaiserquartett” di Franz Joseph Haydn. Composto nel 1797, il “Kaiserquartett” è il più famoso dei sei Quartetti op. 76, punto d’arrivo d’una parabola iniziata quarant’anni prima con i Quartetti op. 1. Applicandosi al quartetto più di settanta volte in quarant’anni, Haydn ne sviluppò le possibilità fino a farne il “principe” della musica da camera. Non a caso Haydn si guadagnò l’appellativo di “padre del quartetto”. La notorietà del “Kaiserquartett” è dovuta all’utilizzo, come tema del secondo movimento, della melodia dell’inno austriaco Gott erhalte den Kaiser. Il Quartetto fu eseguito per la prima volta il 12 febbraio 1797 in occasione del compleanno dell’imperatore.
A seguire troviamo il Quartetto in fa maggiore K. 590 di Wolfgang Amadeus Mozart. Anche in questo caso si tratta del punto di arrivo di una lunga parabola creativa. L’ultimo dei tre Quartetti detti “Prussiani” – K. 575, 589, 590 – vide la luce un anno dopo il viaggio compiuto dall’autore nel 1789 a Praga, Dresda, Lipsia, Potsdam e Berlino e fu pubblicato postumo senza dedica al sovrano prussiano. La partitura è dominata dal ritorno al puro stile classico con un rimando ai Quartetti “Haydn” nel movimento finale.