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Ernest Ansermet dirige la sua Orchestra della Suisse Romande in quattro pagine di Nikolaj Rimskij-Korsakov registrate negli anni ’50 del secolo scorso.
Del 1954 è l’incisione di Shéhérazade, la Suite sinfonica che nel 1888 Rimskij-Korsakov dedica alla protagonista del novelliere arabo. La partitura si articola in quattro movimenti: Il mare e la nave di Sinbad; Il racconto del principe Kalendar; Il giovane principe e la giovane principessa; Festa a Bagdad, il mare, la nave s’infrange contro la roccia magnetica. “Il programma che mi ha guidato nella composizione di Sheherazade – scriveva il compositore russo – consiste in episodi separati e senza alcun legame tra di loro. Il legame è costituito da brevi introduzioni alla prima, alla seconda e alla quarta parte e da un intermezzo nella terza scritti per violino solo, che rappresentano la stessa Sheherazade mentre narra al terribile sultano i suoi racconti meravigliosi”.
Del 1952 è la registrazione della suite sinfonica tratta da Il gallo d’oro, ultima opera lirica scritta da Rimskij-Korsakov tra il 1906 e il 1907. La partitura si ispira a una favola in versi di Puskin del 1835, ridotta a libretto da Vladimir Ivanovič Bel’skij. Ne è protagonista il vecchio zar Dodon che pretende di regnare dormendo, affidando il governo a un gallo d’oro. Dodon incarna il regime zarista dopo la rivoluzione del 1905, ormai incapace di rispondere alle emergenze di una realtà sociale sempre più drammatica. Non a caso, le autorità imperiali vietarono la rappresentazione del Gallo d’oro, andato in scena solo il 24 ottobre 1909, un anno e tre mesi dopo la morte di Rimskij-Korsakov. La suite è in quattro movimenti: Lo zar Dodon nel suo palazzo – La campagna militare dello zar Dodon – Lo zar Dodon ospite della regina Shemacha – Le nozze e la fine miserevole dello zar Dodon.
Del 1959 è l’incisione della Suite de Lo zar Saltan, un testo di Puškin che nel 1899 Rimskij-Korsakov scelse di musicare per contribuire a festeggiare il centenario della nascita dello scrittore. La natura fiabesca del racconto consentì a Rimskij-Korsakov di comporre seguendo liberamente il proprio estro, accantonando qualunque preoccupazione realistica. Così poté sfruttare le sue doti di colorista attraverso il particolare uso dei timbri strumentali e degli effetti orchestrali.
Infine è del 1956 la registrazione dell’Ouverture di Notte di maggio, la seconda opera composta da Rimskij-Korsakov tra il 1878 e il 1879 a partire dal racconto omonimo di Nikolaj Gogol’.