26/03 - 21.44
In seconda serata ascoltiamo due pagine che Ottorino Respighi ha dedicato a Roma nell’esecuzione della Chicago Symphony Orchestra diretta da Fritz Reiner.
In pretura troviamo Pini di Roma, brano scritto nel 1924 e articolato in quattro parti, ognuna segnata da un titolo e da una breve descrizione.
I pini di Villa Borghese: “Giuocano i bimbi nella pineta di Villa Borghese: ballano a giro tondo, fingono marce soldatesche e battaglie, s’inebriano di strilli come rondini a sera, e sciamano via”.
Pini presso una catacomba: “Improvvisamente la scena si tramuta ed ecco l’ombra dei pini che coronano l’ingresso di una catacomba: sale dal profondo una salmodia accorata, si diffonde solenne come un inno e dilegua misteriosa”.
I pini del Gianicolo: “Trascorre nell’aria un fremito: nel plenilunio sereno si profilano i pini del Gianicolo. Un usignolo canta”.
I pini della via Appia: “Alba nebbiosa sulla via Appia. La campagna tragica è vigilata da pini solitari. Indistinto, incessante, il ritmo di un passo innumerevole. Alla fantasia del poeta appare una visione di antiche glorie: squillano le buccine ed un esercito consolare irrompe, nel fulgore del nuovo sole, verso la via Sacra, per ascendere al trionfo del Campidoglio”.
A seguire Fontane di Roma, poema sinfonico composto nel 1916, in cui, a detta dello stesso Respighi, “l’autore ha inteso di esprimere sensazioni e visioni suggeritegli da quattro fontane di Roma, considerate nell’ora in cui il loro carattere è più in armonia col paesaggio circostante o in cui la loro bellezza appare meglio suggestiva a chi le contempli“.
Primo movimento: La fontana di valle Giulia all’alba – Andante mosso
Secondo movimento: La fontana del tritone al mattino – Vivo, un poco meno allegretto, Più vivo gaiamente
Terzo Movimento: La fontana di Trevi al meriggio – Allegro moderato, Allegro vivace, Più vivace, Largamente, Calmo
Quarto movimento: La fontana di villa Medici al tramonto – Andante, Meno mosso, Andante come prima.