Gérard Souzay canta Francis Poulenc accompagnato dal pianista statunitense Dalton Baldwin, con cui il baritono francese ha lungamente collaborato fin dagli anni ’50. Erede ideale di Pierre Bernac, Souzay si è affermato come interprete raffinato di liriche da camera francesi ma anche di lieder, rivaleggiando in questo campo con Dietrich Fischer-Dieskau.

La selezione che vi proponiamo si apre con le Chansons Villageoises scritte nel 1942 su un ciclo di poesie di Maurice Fombeure. La raccolta comprende sei canzoni intitolate Chanson du clair tamis, Les gars qui vont à la fête, C’est le joli printemps, Le mendiant, Chanson de la fille frivole, Le retour du sergent.

L’anno dopo Poulenc scrive Metamorphoses su un ciclo di poesie di Louise de Vilmorin. Si tratta di tre brani intitolati Reine de mouettes, C’est ainsi que tu es e Paganini.

A seguire il solenne Hymne, scritto nel 1949 su testo di Jean Racine.

Infine Le travail du peintre del 1956 su testi di Paul Eluard. Si tratta di sette melodie dedicate ad altrettanti pittori: Pablo Picasso, Marc Chagall, Georges Braque, Juan Gris, Paul Klee, Joan Mirò e Jacques Villon.

Francis Poulenc fece parte del Gruppo dei Sei, circolo musicale nato a Parigi negli anni ’20 sull’eredità di Erik Satie. Jean Cocteau scrisse nel 1918 Il Gallo e l’Arlecchino, manifesto programmatico del gruppo formato da Darius Milhaud, Georges Auric, Arthur Honegger, Louis Durey e Germaine Tailleferre.