26/07 - 18.40
Geza Anda, pianista ungherese nato a Budapest nel 1921 e morto a Zurigo nel 1976, suona pagine firmate da Johannes Brahms e da Franz Liszt.
In apertura due brani di Brahms: la Sonata per pianoforte n. 3 in fa maggiore op. 5 e gli Intermezzi, op. 117.
Composta nel 1853, la Sonata n. 3 parve a Robert Schumann una “sinfonia in potenza”. Articolata in cinque tempi, è in effetti di proporzioni insolitamente ampie. Brahms vi affronta in nuce le grandi forme della classicità che culminavano nella Sinfonia. Ma alla Sinfonia il compositore arrivò solo a più di quarant’anni. A quasi sessanta torna al pianoforte trasfigurando il romanticismo della sua musica pianistica giovanile in una malinconica riflessività. Lo testimoniano gli Intermezzi, op. 117, monologhi interiori che Brahms definisce “ninna-nanna del mio dolore”.
A seguire la Sonata in si minore, unica composizione di Liszt a riferirsi a una forma classica, scritta nel 1853, come la Sonata di Brahms, e dedicata a Robert Schumann. Era il tempo del soggiorno a Weimar, dove Liszt si dedicò alla composizione di tredici poemi sinfonici per orchestra. Qui mostra tutta la sua passione di ricercatore di nuovi spazi armonici e formali.