13/05 - 13.37
Tra i grandi interpreti che quotidianamente vi proponiamo, puntiamo oggi l’attenzione su Arturo Benedetti Michelangeli. Ascoltiamo il grande pianista in una registrazione storica dal vivo – effettuata a Londra nel giugno 1959 – dedicata alla Sonata in si bemolle minore per pianoforte n. 2 op. 35 di Frédéric Chopin. Scritta a Nohant nel 1839, contiene nel terzo tempo la Marcia funebre, composta nel 1837 e qui inserita come fulcro emotivo intorno al quale si articola tutta la sonata.
La libertà espressiva di Chopin sconcertò perfino Schumann, che scrisse: “Segue, ancora più cupa, una Marcia funebre, che ha persino qualcosa di repulsivo; al posto suo un Adagio in re bemolle, per esempio, avrebbe fatto un effetto incomparabilmente migliore. Quello che appare nell’ultimo tempo sotto il nome di Finale è simile a un’ironia piuttosto che a una musica qualsiasi. Eppure, bisogna confessarlo, anche in questo pezzo senza melodia e senza gioia soffia uno strano e orribile spirito che annienterebbe con un pesantissimo pugno qualunque cosa volesse ribellarsi a lui, cosicché ascoltiamo come affascinati e senza protestare sino alla fine, ma anche senza lodare: poiché questa non è musica. Così la Sonata finisce come ha cominciato, enigmaticamente, simile a una sfinge dall’ironico sorriso”.