30/09 - 14.25
Apriamo il pomeriggio con Il bacio della fata di Igor Stravinskij nell’esecuzione dell’Orchestra della Suisse Romande diretta da Ernest Ansermet in una registrazione del 1963.
Composto nel 1928 su commissione della danzatrice Ida Rubinštejn, questo balletto allegorico in quattro scene si inserisce nel filone “neoclassico” dell’autore per l’equilibrio tra memoria e reinvenzione che lo contraddistingue. Accolto con favore ma non senza qualche perplessità alla prima, Il bacio della fata è stato letto come un atto d’amore filiale e insieme di distacco: Stravinskij rende omaggio alla tradizione russa ottocentesca ma al contempo la trasfigura, ribadendo la sua identità di autore del ventesimo secolo. L’omaggio è in particolare a Čajkovskij, che Stravinskij venerava come un “secondo padre”. La partitura è infatti basata su motivi tratti da romanze e pezzi pianistici del compositore ottocentesco trasformati attraverso orchestrazioni raffinatissime e un linguaggio armonico tutto novecentesco. Il soggetto, ispirato a una fiaba di Andersen, ruota intorno al destino di un bambino segnato dal bacio fatale di una fata. I temi dell’ineluttabilità e del sacrificio trovano corrispondenza nell’atmosfera sospesa e lirica della musica.