Il canto sospeso di Luigi Nono

25/04 - 19.34

Proseguiamo la celebrazione del 25 aprile con Il canto sospeso scritta da Luigi Nono su testi dalle lettere di condannati a morte della Resistenza. Dedicata “a tutti loro”, questa Cantata per soprano, contralto, tenore, coro misto e orchestra prende forma tra il 1955 e il 1956. Alle polemiche suscitate da Il canto sospeso Nono rispondeva con queste parole: “Il messaggio di quelle lettere di uomini condannati a morte è scolpito nel mio cuore come nel cuore di tutti coloro che vedono in queste lettere documenti di amore, di cosciente scelta e di responsabilità nei confronti della vita e come esempio di spirito di sacrificio e di resistenza contro il nazismo, questo mostro dell’irrazionalismo, che ha tentato di distruggere la ragione. Non si è imparato dalla passione di Cristo nient’altro che la vergogna? E questa ultima passione di milioni che non erano dio ma uomini non ha nient’altro da insegnarci, se non solo di vergognarci? Sono morti per questo? Non voglio giudicare chi dovrebbe qui veramente vergognarsi. Il testamento spirituale di queste lettere è diventato l’espressione della mia composizione. E a partire da questo rapporto tra la parola come totalità fonetico-semantica e la musica come espressione composta della parola sono da comprendere tutte le mie composizioni corali posteriori”.
Ascoltiamo questa pagina nell’esecuzione dei Berliner Philharmoniker diretti da Claudio Abbado con il Coro della Radio di Berlino, il soprano Barbara Bonney, il mezzosoprano Susanne Otto e il tenore Marek Torzewski.

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