12/09 - 19.24
Chiudiamo la programmazione pomeridiana con il Quartetto in la maggiore op. 18 n. 5 di Beethoven nell’esecuzione del Quartetto Auryn.
Scritto tra il 1798 e il 1800, appartiene al ciclo che attesta la prima prova beethoveniana nel genere cameristico per eccellenza, allora dominato dall’eredità di Haydn e Mozart. Il Quartetto n. 5 rivela in modo particolarmente evidente il dialogo con il modello mozartiano, in particolare con il Quartetto K. 464, che Beethoven aveva studiato attentamente: se ne ritrovano il rigore contrappuntistico, l’equilibrio delle proporzioni e l’eleganza del discorso tematico.
Pur nel rispetto della forma classica, emergono una densità motivica che alimenta il continuo sviluppo e un tono espressivo che alterna leggerezza e tensione drammatica. È la testimonianza del passaggio dal quartetto come genere “di conversazione elegante” a un laboratorio di sperimentazione formale e drammatica, destinato a trasformare la scrittura cameristica ottocentesca.