21/04 - 20.30
Vi proponiamo l’oratorio di Haendel su testi tratti dal Libro dell’Esodo nella versione diretta da John Eliot Gardiner con il Monteverdi Choir e gli English Baroque Soloists. Soprani: Ruth Holton, Elisabeth Priday e Donna Deam. Contralti: Ashley Stafford, Michael Chance, Patrick Collin e Jonathan Peter Kenny. Tenori: Nicholas Robertson, Philip Salmon, Paul Tindall e Andrew Tusa. Bassi: Julian Clakson, Christopher Purves.
Eseguito per la prima volta il 4 aprile 1739, Israel in Egypt appartiene alla prima fase dell’oratorio händeliano, segnata da esitazioni e ritorni alla produzione operistica. È stato detto che questo oratorio sarebbe stato scritto non su commissione ma come atto di ringraziamento per la salute ritrovata, dopo una paralisi che colpì Haendel nel 1737. Certo il compositore doveva trovare il modo per mantenere il primato sulla scena musicale inglese dopo i fiaschi delle ultime opere. Secondo alcuni studiosi Israel in Egypt sarebbe nato non come oratorio, ma come anthem. Certamente non rientrava nelle abitudini del periodo quella di trarre il testo degli oratori interamente dalle sacre scritture, come invece avveniva per gli inni sacri. Il pubblico dell’epoca non accolse, infatti, la composizione con particolare favore. Bisognerà aspettare il Romanticismo perché Israel in Egypt sia riconosciuto uno dei capolavori dell’ispirazione religiosa di Haendel.