15/07 - 18.40
Maurizio Pollini interpreta tre pagine per pianoforte solo di Robert Schumann a cominciare dall’Allegro in si minore op. 8. Scritta nel 1831 come primo tempo di una Sonata mai completata, questa ambiziosa pagina giovanile cerca di conciliare armonia e contrappunto. Il tentativo di conciliare innovazione e disciplina sfocia in una scrittura scabra e sovrabbondante allo stesso tempo.
Sette anni dopo prende forma Kreisleriana op. 16, ciclo di otto brani ispirati alla figura di Kreisler, maestro di cappella uscito dalla fantasia dello scrittore E.T.A. Hoffmann. Dedicato “all’amico Chopin” ma scritto pensando a Clara Wieck, il ciclo alterna pezzi febbrili e malinconici. I numeri pari sono in minore mentre quelli dispari sono in maggiore. Insieme scandiscono un percorso coerente nella complessità di un’opera sfaccettata.
Sono invece cinque i Canti dell’alba op. 133, scritti nel 1853 per evocare le emozioni suscitate dall’avvicinarsi dell’alba. Contemplazione, serenità, gioia e lirismo si alternano in un diario intimo in cui la natura consola un’umanità dolente.