27/06 - 13.08
Maurizio Pollini suona la Sonata in la bemolle maggiore op. 26 di Beethoven e la Sonata in la minore op. 42 D. 845 di Schubert.
Nel 1802 Beethoven pubblica quattro sonate. Dopo la prima, la Sonata op.22, escono la Sonata op.26 e le due che costituiscono l’op.27. Queste ultime tre composizioni testimoniano di una profonda crisi nella concezione della forma sonata, intendendo ‘crisi’ non nel senso di decadenza, ma di ripensamento, rielaborazione. Da allora ogni nuova sonata cercherà di ridefinire, riplasmare questa forma.
Ventitré anni dopo, nel 1825, Schubert scrive la Sonata op. 42 e la dedica all’Arciduca Rodolfo d’Austria, allievo di Beethoven. Qui la struttura esposizione-sviluppo-ripresa ha ormai perso importanza per lasciare spazio alle intermittenze di un pensiero che procede per intuizioni senza mai lasciarsi completamente afferrare.