03/07 - 18.40
Va in onda oggi la sesta puntata di Pensieri urbani. Dialoghi sulle filosofie e sulle città, a cura di Veronica Cavedagna e Verbena Giambastiani.
Prima parte
Intervista a Luca Mori
Con il suo progetto filosofico rivolto all’infanzia, Utopia, e con la collana Filosofie dell’esercizio (ETS), Mori offre l’esempio di ricerca sulla possibilità di un percorso innovativo di riflessione pratica sulla filosofia. Utopia invita i partecipanti – in origine i bambini e le bambine – a immaginare e costruire mondi ideali, mettendo in discussione valori, abitudini e scelte collettive. L’approccio ludico e creativo, che parte dai classici ma si apre alle sfide contemporanee, mira a coltivare un pensiero critico e progettuale. Filosofie dell’esercizio esplora la filosofia come pratica di esercizio mentale e morale, secondo l’idea che pensare non sia solo un’attività speculativa, ma una pratica al vivere meglio. La comune prospettiva di fondo, ai due progetti, è il riavvicinamento originario della filosofia alla vita concreta, sottolineando come la filosofia sia un’esperienza pratica, dinamica e trasformativa: uno strumento.
Seconda parte
Il filosofo in città: Edmund Husserl
Relatrice: Roberta Lanfredini
Città: Friburgo
Freiburg è una delle città più antiche della Germania, in Brisgovia, nel cuore pulsante della Foresta Nera. Husserl vi giunse nel 1916, all’età di 57 anni, per occupare la cattedra del neokantiano Heinrich Rickert e vi portò il vento nuovo della fenomenologia. Nella città si può passeggiare sulle orme di Husserl; si può vedere la sua casa al numero 40 di Lorettostraße dove abitò per più di vent’anni, dal 1916 fino a quando fu costretto ad abbandonarla a causa delle leggi nazionalsocialiste circa un anno prima di morire; si può visitare la sua tomba di famiglia nel cimitero di Günterstal e inciampare nelle pietre dedicate ad Edmund e alla moglie Malvine. A Husserl fu risparmiato un destino terribile dalla morte che lo colse a Friburgo, nel 1938, con le SS alla porta di casa pronte a deportarlo. La sua vita fu austeramente dedicata a una filosofia rigorosa dell’esperienza e a una nuova idea di umanesimo. Ma il mondo in quegli anni era travolto dal vento accecante del nazismo. A partire dal 1933 Husserl perderà, in quanto ebreo, la nazionalità tedesca. Gli fu interdetto l’accesso alla biblioteca. E a firmare l’editto fu colui che aveva designato come suo successore alla cattedra di Friburgo, eletto proprio in quell’anno Rettore dell’Università: Martin Heidegger.