18/04 - 20.30
La nostra Serata all’opera vi propone questa settimana un ascolto raro: Polyphème di Jean Cras (1879 – 1932) diretta da Bramwell Tovey. Il dramma lirico in quattro atti e cinque scene su libretto di Albert Samain è eseguito dal Coro regionale Vittoria de l’Ile-de-France e dall’Orchestra Filarmonica del Lussemburgo. Capitano di mare oltreché musicista, Jean Cras scrisse Polyphème durante la prima guerra mondiale. Quest’opera impressionista – evidente l’influsso del Pelléas et Mélisande di Debussy – è stata rappresentata per la prima volta all’Opéra-Comique di Parigi nel dicembre 1922.
Interpreti
Polifemo Armand Arapian
Galatea Sophie Marin-Degor
Acis Yann Beuron
Licas Valérie Debiz
Un silvano Rémi Corbier
Una ninfa Laure Baert
Sinossi
Atto 1: Ninfe e Pastori celebrano gli incanti della natura. Polifemo si sente estraneo e amareggiato perché la giovane Galatea non lo ama più come lo amava quando era una bimba. Polifemo domanda a Lica, il giovane fratello di Galatea, di descrivergli i sentimenti della sorella. Lica si rammarica che la sorella non giochi più con lui e trascorra il suo tempo con il giovane amante Aci. Polifemo tenta di riaccendere i sentimenti di Galatea portandole dei doni, ma capisce che Galatea non prova più alcun sentimento per lui. Finisce per spaventarla quando, rivelandole il suo amore esasperato, cerca di trattenerla con la forza. Alla fine le permette di andarsene.
Atto 2: Galatea descrive il comportamento inquietante di Polifemo ad Aci, che esprime tutta la sua antipatia per il Ciclope. Galatea gli dice invece che deve averne pietà. I due amanti si abbracciano mentre Lica cerca di convincerli a giocare con lui, ma viene scacciato.
Atto 3: Polifemo rimugina sul suo isolamento e costringe Lica a descrivergli l’intimità degli innamorati. L’amara ossessione di Polifemo spaventa Lica, che supplica il Ciclope di non ferire i sentimenti di Galatea.
Atto 4: Aci e Galatea si abbracciano e, ancora una volta, parlano del sempre più cupo comportamento di Polifemo. Le Ninfe e i Pastori danzano e cantano l’amore. Appena Acis e Galatea si addormentano nelle braccia uno dell’altro, appare il dio Pan che li benedice. Al risveglio rinnovano la reciproca dedizione. Polifemo compare sopra una roccia e ascoltando le tenerezze romantiche degli innamorati prende coscienza della propria bruttezza e si allontana disperato. Anche Aci si allontana e Galatea, rimasta da sola, riflette sull’amore quando sente arrivare dalla foresta un misterioso grido di dolore. Poi Galatea si addormenta e Polifemo entra bendato: Lica lo aiuta a toccare per l’ultima volta la fanciulla addormentata. Polifemo delira sul corpo di Galatea e quando Lica gli domanda dove vuole essere condotto gli indica la via del mare.