22/05 - 22.38
Seiji Ozawa dirige il Concerto in re maggiore op. 35 per violino e orchestra di Čajkovskij e Così parlò Zarathustra di Strauss. Esegue la Boston Symphony Orchestra.
Čajkovskij scrisse il suo unico Concerto per violino e orchestra nel 1878, alla fine di un periodo in cui, nell’arco di tre anni, aveva composto il Concerto per pianoforte in si bemolle minore, il balletto Il lago dei cigni, la Quarta Sinfonia e l’opera Evgenij Onegin. Il Concerto per violino e orchestra – che ascoltiamo con Viktoria Mullova al violino – fu l’ultima composizione di rilievo prima di una lunga crisi creativa. Alla prima esecuzione a Vienna nel 1881 la critica non gradì l’allontanamento di Čajkovskij dagli schemi formali canonici. In effetti questa pagina presenta una struttura tanto libera da far parlare di sperimentalismo. A questo si aggiunga la debordante fantasia melodica – in seguito apprezzata da Stravinskij – di chiara matrice slava.
Strauss scrisse il poema sinfonico Così parlò Zarathustra nel 1896, anno in cui ne diresse la prima esecuzione a Francoforte. Come specificato nel frontespizio, la partitura si ispira al libro di Friedrich Nietzsche in modo del tutto libero. Le parole scompaiono per lasciare posto alla musica e i capitoli scelti non rispettano l’ordine dell’opera letteraria. Al violino Joseph Silverstein.