09/05 - 16.20
Alla formazione del quintetto d’archi Mozart dedicò sei lavori che per molti aspetti costituiscono uno dei vertici della sua produzione cameristica. La complessità di questi quintetti è legata alla destinazione della musica per soli archi ai soli “intenditori”, a differenza della musica da camera con pianoforte o con strumenti a fiato, rivolta a un pubblico più ampio. A parte un primo Quintetto composto in giovane età, Mozart scrisse tutti gli altri negli ultimi cinque anni della sua vita, nel pieno della maturità. Il primo di questa ultima produzione è stato il Quintetto in do maggiore K. 515, scritto nel 1787 insieme al Quintetto in sol minore K. 516. Il grande salisburghese vi coniuga tutte le possibili combinazioni tra gli strumenti co uno stile contrappuntistico arricchito da cromatismi e articolate strutture ritmiche. Il Quintetto K. 515, che ascoltiamo nell’esecuzione del Quartetto Takacs con Denes Koromzay alla seconda viola, è la pagina cameristica in quattro movimenti (Allegro – Minuetto e trio. Allegretto – Andante – Allegro) più ampia tra quelle di Mozart.