Data: 15/12/2024
Città: Firenze
Luogo: Teatro del Maggio
Fino a 22/12/2024
Direttore: Francesco Lanzillotta
Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Musica: Igor Stravinskij, Giacomo Puccini
Regia: Denis Krief
Si chiude con un dittico insolito – formato da Mavra di Igor Stravinskij e da Gianni Schicchi di Giacomo Puccini – la programmazione lirica del Teatro del Maggio per il 2024. Sul podio, alla guida dell’Orchestra del Maggio, Francesco Lanzillotta. La regia, le scene, i costumi e le luci di entrambi gli atti unici sono curate da Denis Krief. Quattro le recite in cartellone: domenica 15 dicembre alle ore 17; mercoledì 18 e venerdì 20 dicembre alle ore 20 e domenica 22 dicembre alle ore 15.30.
“Si tratta di due opere entrambe comiche ma molto diverse – ha dichiarato il sovrintendente Carlo Fuortes – e proprio la loro diversità ci restituisce uno spaccato sul mondo musicale dei primi anni ’20 del secolo scorso”.
“Un mondo – ha precisato Francesco Lanzillotta – segnato dall’invenzione di tante estetiche diverse. Non a caso Mavra è il prototipo del neoclassicismo che Stravinskij avrebbe poi sviluppato nei decenni successivi. Un mondo in cui, oltretutto, l’eco di musiche popolari – come testimoniano diverse partiture di entrambi i compositori – attesta l’assenza di una netta separazione tra cultura alta e cultura bassa, come poi sarebbero state etichettate”.
“A proposito di invenzioni – ha sottolineato Denis Krief – Giovacchino Forzano, il librettista di Gianni Schicchi, con quest’operina scrive la prima grande commedia all’italiana, quella che poi farà furore sul grande schermo dagli anni ’50 in poi”.
“È proprio la grande notorietà dell’opera di Puccini che ci ha permesso – ha fatto notare Fuortes – di accostarle un’opera molto poco rappresentata come Mavra, dando a queste quattro serate il sapore di un’occasione davvero particolare”.
Ed è proprio l’atto unico di Stravinskij, composto fra il 1921 e il 1922 su libretto di Boris Kochno dalla novella in versi La casetta di Kolomna di Aleksandr Puškin, ad aprire le serate. A seguire l’ultima parte del Trittico pucciniano, scritto nel 1918 ispirandosi a un passaggio del trentesimo Canto dell’Inferno dantesco. Da San Pietroburgo si passa così a Firenze rimanendo in uno stesso interno disegnato secondo i parametri estetici della Nuova Oggettività, corrente artistica nata in Germania anch’essa all’inizio degli anni ’20 del secolo scorso.
In scena nel ruolo dei due innamorati in entrambe le opere Julia Muzychenko, Paraša in Mavra e Lauretta in Gianni Schicchi, e Iván Ayón Rivas, l’Ussaro nella prima e Rinuccio nella seconda. Protagonista della beffa messa in musica da Puccini è Roberto De Candia. Completa il cast “la famiglia” di giovani cantanti cresciuti nell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.
Nella foto Francesco Lanzillotta. Foto di Michele Monasta.