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Carlo Maria Giulini dirige l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in due pagine di Ludwig van Beethoven registrate dal vivo nel 1984. Le esecuzioni beethoveniane del grande direttore scomparso nel 2005 si rifanno alla tradizione interpretativa tedesca, addolcita da una cantabilità che accompagna tutte le sue esecuzioni.
In apertura ascoltiamo Egmont, Ouverture op. 84 scritta per l’omonima tragedia di Goethe e dal poeta tedesco molto amata. Come sottolineava Massimo Mila, “la vicenda individuale del personaggio storico viene superata in un’omerica celebrazione di ogni oppresso che lotta per la libertà. Per questa ragione si tratta di una delle composizioni in cui si manifesta più compiutamente il nobile idealismo eroico dell’animo di Beethoven”.
A seguire la Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92. Beethoven la compose tra il 1811 e il 1812 in una stazione termale boema dove sperava di poter contrastare la sordità che lo stava assalendo. La Sinfonia si articola in quattro movimenti: Poco sostenuto, vivace – Allegretto – Presto – Allegro con brio. La domina un sentimento gioioso espresso attraverso soluzioni tanto innovative da scandalizzare parte dei contemporanei. Richard Wagner la definì “l’apoteosi della danza. È la danza nella sua massima essenza, l’azione del corpo tradotta in suoni per così dire ideali”.