Claudio Abbado dirige Webern

22/02 - 17.43

Claudio Abbado dirige i Wiener Philharmoniker in tre brevi pagine orchestrali scritte da Anton Webern tra il 1909 e il 1940.

Nel 1909 prendono forma i Sei pezzi per orchestra, op. 6, ciclo concepito per un’orchestra enorme e adattato nel 1928 per un’orchestra normale. “L’op. 6 – scriveva Giorgio Pestelli – è un lavoro capitale perché mai tanti mezzi erano stati impegnati per dire cose tanto minime, segrete e distillate; la tendenza già presente in Mahler, a spaccare gli accordi e isolare i suoni malgrado gigantesche assemblee sinfoniche, raggiunge l’apice in questa partitura dove ogni suono, vagando in un universo sbattezzato, senza punti cardinali, si incide come una impercettibile scalfittura”.

Composti tra il 1911 e il 1913, i Cinque pezzi per orchestra, op. 10 proseguono in un percorso di sottrazione dell’enfasi che – come notava Sandro Cappelletto – “non consente l’attesa di altro, non annuncia, si risolve nella sua stessa concisione, giocata tra primi piani e campi lunghissimi, irruzioni e rarefazioni del suono”.

Schönberg definì le Variazioni per orchestra, op. 30 “un romanzo in un solo respiro”. Scritte nel 1940, sono un esempio senza precedenti di concentrazione tematica. “Da una formula intervallare minima Webern ricava – come sottolineava Piero Santi – un universo di relazioni sonore praticamente incommensurabile perché si produce da un gioco di intersezioni e di rifrazioni generantisi all’infinito le une dalle altre e irradiantisi in ogni direzione dello spazio percettivo”.

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