Bernard Haitink dirige l’Orchestra del Concertgebouw in un concerto aperto da due pagine firmate da Georges Bizet.
La prima che ascoltiamo è la Sinfonia in do maggiore nei movimenti Allegro vivo – Adagio – Allegro vivace – Finale: Allegro vivace. Composta nel 1855 da un Bizet diciassettenne, la Sinfonia è rimasta ignota fino al 1933. Reynaldo Hahn, che aveva ricevuto il manoscritto dalla vedova del compositore, l’affidò allora alla biblioteca del Conservatorio di Parigi. La notò il critico Jean Chantavoine, che rese pubblica l’esistenza di questa partitura classicheggiante a cui nessuno aveva attribuito importanza.
La seconda pagina di Bizet diretta da Haitink è Jeux d’Enfants, piccola suite per orchestra composta nel 1871. Questa celebrazione dell’infanzia, inizialmente scritta per pianoforte, anticipa atmosfere impressioniste. In sequenza ascoltiamo: Marche: tromba e tamburino – Berceuse: la bambola – Impromptu: la trottola – Duo: maritino e mogliettina – Galop: il ballo.
In chiusura troviamo le Deux Danses: Danse sacrée – Danse profane di Claude Debussy con Vera Badings all’arpa. Debussy le scrisse nel 1904 su richiesta della casa di strumenti Pleyel, che aveva lanciato sul mercato un nuovo modello d’arpa, detto “cromatico” perché utilizzava una corda per ogni semitono al posto del meccanismo del pedale. Il Conservatorio di Bruxelles introdusse una cattedra per l’insegnamento di questo strumento. E proprio per il concorso a questa cattedra Debussy concepì la partitura. Ma la fortuna dell’arpa cromatica è durata poco e le Deux Danses sono ora eseguite sull’arpa diatonica.