25/03 - 15.01
Vladimir Horowitz suona il Concerto senza orchestra op. 14 scritto da Robert Schumann nel 1835, rivisto l’anno dopo e ancora nel 1853. Dedicata al pianista Ignaz Moscheles, questa pagina dalla genesi tormentata riflette la difficoltà del compositore di stare nei canoni della Sonata. Non a caso, nel 1831 Schumann scriveva: “la forma del Concerto mi sembra più facile di quella della Sonata per via delle sue maggiori licenze”. Si gioca qui il rapporto con la tradizione e il confronto con i grandi del passato: l’esito, fortemente sperimentale, si potrebbe definire “anticlassico”, al limite dell’atonalità. Considerato da Vladimir Horowitz “una delle più grandi pagine del repertorio romantico”, il Concerto senza orchestra è attraversato da un tema di Clara Wieck. La prima esecuzione pubblica si deve a Brahms nel 1862 a Vienna.