19/02 - 15.40
Proviamo a tracciare un profilo di Olivier Messiaen, compositore e ornitologo francese, nato ad Avignone nel 1908 e morto a Parigi nel 1992. Lo facciamo attraverso tre brani: uno cameristico, uno corale e uno sinfonico.
In apertura ascoltiamo Tema e variazioni per violino e pianoforte nell’interpretazione di Marco Rizzi al violino e Angelo Pepicelli al pianoforte. Questa pagina del 1932 mette in luce alcune caratteristiche della musica del giovane Messiaen: l’uso del linguaggio modale, la predilezione per strutture fondate su numeri primi e la mancanza di sviluppo.
A seguire i Cinq Rechants cantati dallo Stockholm Chamber Choir diretto da Eric Ericson. Scritti nel 1949 e originariamente destinati a dodici voci – tre soprani, tre mezzosoprani, tre tenori, tre bassi, senza accompagnamento strumentale – rappresentano una sintesi della poetica di Messiaen.
Il terzo è Turangalîla-Symphonie, per pianoforte principale e grande orchestra con Ivonne Loriod al pianoforte e l’Orchestre de la Bastille diretta da Myung-Whun Chung. Come spiega lo stesso Messiaen a proposito del brano scritto alla fine degli anni ’40 del secolo scorso, “Turangalila è un nome sanscrito. Come tutti i vocaboli che appartengono alle lingue orientali antiche è molto ricco di significati. Lila significa letteralmente gioco: ma il gioco nel senso dell’azione divina sul cosmo, il gioco della creazione, della distruzione, il gioco della vita e della morte. Lìla è anche l’Amore. Turanga: è il tempo che scorre come la sabbia nella clessidra. Turanga: è il movimento e il ritmo. Turangalila vuol dire dunque tutto questo: canto d’amore, inno alla gioia, tempo, movimento, ritmo, vita e morte”.