19/04 - 19.10
Chiudiamo il nostro pomeriggio con l’ultimo dei quindici Quartetti per archi di Franz Schubert, che ascoltiamo nell’esecuzione del Quartetto Alban Berg. Scritto tra il 20 e il 30 giugno 1826, il Quartetto in sol maggiore D.887 è considerato dalla critica un capolavoro a lungo ignorato sia per l’insolita lunghezza sia per la sua complessità. Inoltre, come notava Sergio Sablich, questo Quartetto “non presenta con la consueta dovizia quei tratti che siamo abituati a considerare tipici di Schubert, in primo luogo il dono appagante della melodia e l’immediata percezione di un tono malinconico, ora drammaticamente introverso ora trasfigurato liricamente, ma comunque attraente: com’è proprio di un’opera che si scuota di dosso i sogni del passato e si volga risolutamente a prefigurare un nuovo inizio, il Quartetto in sol maggiore sembra voler prendere di petto il problema della grande forma e procedere al suo interno con una ferma indagine – si vorrebbe dire quasi sovrapersonale – della natura e dei processi del linguaggio compositivo”.