05/09 - 15.40
Richard Strauss: eroe o borghese? La domanda, scherzosa, è legata all’ascolto di Una vita d’eroe e della suite da Il borghese gentiluomo.
Scritto nel 1898, Ein Heldenleben (Una vita d’eroe), poema sinfonico per grande orchestra op. 40 si articola in sei sezioni: L’eroe, Gli avversari, La compagna, Il campo di battaglia, Le opere di pace, Ritiro dal mondo e fine dell’eroe. Si tratta di una sorta di autoritratto dell’autore, anche se, in una conversazione con Romain Rolland, Strauss ha dichiarato: “Io non sono un eroe; non ne ho la forza necessaria, non sono fatto per la battaglia, preferisco tenermi in disparte, essere tranquillo, starmene in riposo”. Ma è la partitura stessa a rivelare la natura autobiografica di Ein Heldenleben attraverso le numerose autocitazioni, soprattutto da altri poemi sinfonici. Lo ascoltiamo nell’esecuzione dei Wiener Philharmoniker diretti da André Previn.
La suite da Der Bürger als Edelmann (Il borghese gentiluomo) si lega alla collaborazione con Hugo von Hofmannsthal, che per Strauss aveva già scritto alcuni libretti. I due progettano un adattamento della commedia di Molière in cui il protagonista finisce per allestire un’opera in cui s’intrecciano mitologia classica e Commedia dell’arte. Nasce così la prima versione di Arianna a Nasso. Nel 1912 questo insolito pastiche va in scena al Teatro di corte di Stoccarda con la regia di Max Reinhardt e Strauss sul podio. Il pubblico rimane disorientato da uno spettacolo che sfugge alle consuete catalogazioni di genere. Così Hofmannsthal propone a Strauss di sostituire alla commedia di Molière un Prologo in musica. E nel 1916 si arriva alla stesura dell’opera come la conosciamo. Nel 1918, Hofmannsthal e Strauss revisionano e ampliano anche Il borghese gentiluomo, da cui il compositore trae l’anno dopo una Suite orchestrale in nove brani. La ascoltiamo nell’esecuzione della English Chamber Orchestra diretta da Daniel Barenboim con Peter Frankl al pianoforte.