28/03 - 18.40
Sviatoslav Richter debutta con la Boston Symphony Orchestra nel 1960 eseguendo pagine di Beethoven e di Brahms sotto la direzione di Charles Munch.
Il concerto si apriva con Le creature di Prometeo, ouverture, op. 43 di Ludwig van Beethoven. A seguire un’altra pagina beethoveniana: il Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra in do maggiore, op. 15. Pressoché contemporaneo all’op. 19, che dichiara con evidenza il debito nei confronti dell’eredità lasciata in questo genere da Mozart, l’op. 15 presenta una concezione sinfonica più vigorosa e un più spiccato virtuosismo pianistico. In chiusura il grande pianista russo esegue il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 in si bemolle maggiore, op. 83 di Johannes Brahms.
Il grande pianista russo Sviatoslav Richter esegue il Concerto n. 2 in si bemolle maggiore op. 83 per pianoforte e orchestra di Brahms. Scritta nel 1881 e dedicata al “caro amico e maestro Eduard Marxsen”, l’istruttore degli studi giovanili ad Amburgo, questa partitura si avvicina per la sua grandiosità più a una Sinfonia che a un Concerto classico-romantico. Non a caso si articola in quattro tempi invece dei canonici tre. Francesco Dilaghi ha definito questo Concerto “l’autorevole risposta di Brahms al modello lisztiano di concerto-sinfonia”.