Voci della foresta: Schumann, Liszt e Wagner

13/11 - 13.16

Tre grandi musicisti del diciannovesimo secolo – Robert Schumann, Franz Liszt e Richard Wagner – evocano le voci della foresta.

Cominciamo con le Scene della foresta, op. 82 di Schumann nell’esecuzione di Vladimir Ashkenazy al pianoforte. Scritti tra la fine del 1848 e l’inizio del 1849, questi nove brani sono ispirati a immagini e soggetti legati al mondo della natura. Nella cultura romantica la foresta è un topos fiabesco che scatena la fantasia dei compositori, non uno scenario da descrivere ma un mistero da far vibrare.

Lo conferma il Waldesrauschen (Mormorio della foresta), Studio da concerto S. 145 n. 1, in cui Liszt evoca il passaggio del vento tra le foglie. Scritto a Roma nel 1862, questo brano fa parte di un dittico per pianoforte completato da Gnomenreigen (Danza degli gnomi). L’esecuzione che abbiamo scelto per voi è quella di Sergio Fiorentino registrata dal vivo a Berlino nel 1997.

Ulteriore conforma arriva dal Mormorio della foresta che Richard Wagner incastona in Siegfried. Nel secondo atto Sigfrid, prima di affrontare il drago ascolta le voci della foresta. Grazie al sangue del drago, da lui ucciso, gli permetterà di interpretare le voci della Natura. Un uccellino lo avverte dei pericoli da evitare. Ascoltiamo questa pagina nell’esecuzione dell’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese diretta da Bernhard Haitink. Siegfried Jerusalem dà voce al protagonista mentre Kiri te Kanawa è l’Uccellino della foresta.

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