Tra il 1914 e il 1917 Prokof’ev si affaccia prepotentemente sul mondo musicale con lavori come la Suite scita op. 20 per orchestra, il balletto Il buffone e l’opera Il giocatore. Negli stessi anni il suo pianoforte accoglie e restituisce i segnali più modernisti della ricerca artistica russa del periodo pre-rivoluzionario e rivoluzionario. Ne sono testimonianze emblematiche i Sarcasmi op. 17 e le Visioni fugaci op. 22.