Nel 1854 Schumann tenta il suicidio gettandosi nel Reno. Viene salvato, ma trascorrerà gli ultimi due anni di vita recluso in manicomio, senza poter vedere sua moglie. Clara ha adesso il peso di una famiglia numerosa – ben sette figli – e la necessità di fronteggiare nuove esigenze di ordine economico. Riprende dunque la sua attività di concerti, e questo – accanto all’amicizia preziosa di Brahms – le dà la forza di andare avanti e forse, anche, di ritrovare la vera se stessa.