Il pianista Alexander Lonquich ci conduce a Vienna nella doppia veste di solista e direttore con l’Orchestra della Toscana. Giovedì 4 marzo alle ore 21 in streaming sui canali YouTube e Facebook dell’orchestra un programma dedicato a due capolavori. Si tratta del Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58 di Beethoven e della Sinfonia n. 41 K. 551 Jupiter di Mozart.
Tedesco, ma fiorentino di adozione, Alexander Lonquich ha aperto il salotto di casa sua alla città insieme alla moglie, la pianista Cristina Barbuti, creando il Kantoratelier, uno spazio di ricerca sulle arti performative, la filosofia, la psicanalisi, l’estetica. Direttore Principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, da luglio 2020 è anche Direttore artistico della Scuola di Musica di Fiesole.

Il Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra op. 58 di Beethoven si apre con il pianoforte anziché con l’orchestra per la prima volta nella storia del genere. Il genio di Bonn lo compone nel 1806, sempre più consapevole della sua sordità, progressiva e inarrestabile. Questa presa di coscienza lo porta a un rapporto ancora più intimo con le note, e a composizioni che esplorano il suo mondo interiore.

Lonquich sale poi sul podio per la Sinfonia n. 41 K. 551, soprannominata Jupiter dall’impresario Johann Peter Salomon per il suo carattere glorioso. Mozart la scrive nel 1788 in soli tre mesi insieme alla n. 39 e alla n. 40. Le tre sinfonie sono concepite come un ciclo unitario per un’unica serie di concerti. L’ultimo movimento, seppur ancora legato alla forma sonata, tocca l’apice dello stile sinfonico. Si apre così la strada a una nuova era: quella della sinfonia sbilanciata verso il finale. Via che nell’Ottocento sarebbe diventata la norma.

Foto di Irene Trancossi