Alpesh Chauhan dirige l’Orchestra della Toscana venerdì 12 novembre alle ore 21 al Teatro Verdi di Firenze in un programma fra Classicismo, Novecento e contemporaneo.
Il concerto si apre con la prima esecuzione del terzo e ultimo brano dedicato a Dante commissionato dalla Fondazione Ort. Si tratta di Forse semilia miglia di lontano scritto dal compositore trevigiano Alberto Cara.
A seguire il Concerto per violoncello e orchestra op. 85 di Edward Elgar, composto nel 1919 sotto il segno dell’eredità brahmsiana. Per l’occasione a Chauhan si aggiunge il violoncellista spagnolo Pablo Ferrández con il suo Stradivari. Insieme, i due millennial della musica classica eseguono questa partitura elegiaca, nostalgica e crepuscolare nel colore ma anche memore di una certa imponenza vittoriana.
In chiusura la Sinfonia n. 4 op. 98 di Johannes Brahms, vetta del tardo romanticismo viennese, intinta di malinconia ma costruita con una saldezza architettonica degna dei maestri barocchi.

Nato a Birmingham in una famiglia numerosa dove si intrecciano radici africane e indiane, Alpesh Chauhan ha convinto i suoi genitori a fargli studiare musica mostrandogli “i video su YouTube di Zubin Mehta. Un indiano che con quella musica era diventato uno degli artisti più celebri al mondo.” Dopo essere stato pre tre anni direttore principale della Toscanini di Parma (2018-2020), oggi il giovane Chauhan è direttore musicale della Birmingham Opera Company.

Il ritratto di Alpesh Chauhan è di Patrick Allen.