Anthropocene al Mast di Bologna

Città: Bologna

Luogo: Mast

Fino a 05/01/2020

Si intitola Anthropocene la mostra a cura di Sophie Hackett, Andrea Kunard e Urs Sthael visitabile al Mast di Bologna fino al 5 gennaio dell’anno prossimo. Si tratta di un’esplorazione multimediale attraverso le immagini di Edward Burtynsky, i filmati di Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier e le esperienze di realtà aumentata. La mostra, che indaga l’impatto dell’uomo sul pianeta, arriva in anteprima europea alla Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia bolognese.

Anthropocene è frutto della collaborazione quadriennale tra il fotografo Edward Burtynsky e i registi Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier. Combinando arte, cinema, realtà aumentata e ricerca scientifica, gli artisti documentano gli effetti delle attività umane sui processi naturali. Così scorrono davanti agli occhi dei visitatori immagini delle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi e delle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urali.

Il progetto si basa sulla ricerca dell’Anthropocene Working Group. Il gruppo di scienziati raccoglie prove del passaggio dall’attuale epoca geologica – l’Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa – all’Antropocene. La ricerca è tesa a dimostrare che gli esseri umani sono diventati la forza più determinante sul pianeta.

La mostra utilizza diversi mezzi espressivi. Ci sono trentacinque fotografie di grande formato di Edward Burtynsky. Accanto a queste, quattro murales ad alta risoluzione evidenziano il lavoro sinergico dei tre artisti. Così, grazie a estensioni video integrate in queste fotografie i visitatori possono esaminare nei dettagli la complessità delle incursioni umane sulla Terra.

Inoltre, tredici videoinstallazioni curate dai due registi offrono riflessioni sull’Antropocene e favoriscono la comprensione della portata e dell’impatto del fenomeno.

Infine, nel percorso espositivo si trovano inoltre tre installazioni di Realtà Aumentata. Queste ricreano su smartphone e tablet un modello fotorealistico tridimensionale a grandezza naturale. Così i visitatori possono “toccare con mano” alcuni effetti del dominio dell’uomo sulla Terra, come l’estinzione di una specie animale.

C’è anche un film codiretto dai tre artisti a completare la mostra: “ANTHROPOCENE: The Human Epoch” (ANTHROPOCENE: l’Epoca Umana). Terzo capitolo di una trilogia che include Manufactured Landscapes (2009) e Watermark (2013), il film testimonia con un approccio esperienziale un momento critico nella storia geologica del pianeta. La voce narrante è del premio oscar Alicia Vikander. Il film sarà distribuito in Italia da Fondazione Stensen e Valmyn.

L’ingresso è libero.

 

 

La foto è Uralkali Potash Mine #4, Berezniki, Russia 2017 di Edward Burtynsky

photo © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas

Metivier Gallery, Toronto

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