Antonio Meneses e Lilya Zilberstein alla Chigiana

Data: 08/07/2019

Ora: 21:15

Città: Siena

Luogo: Chiesa di Sant'Agostino

Musica: Villa-Lobos, Weinberg, Schumann, Strauss

Solista: Antonio Meneses, violoncello; Lilya Zilberstein, pianoforte

Antonio Meneses e Lilya Zilberstein, in duo violoncello e pianoforte, sono in concerto lunedì 8 luglio alla Chiesa di S. Agostino di Siena. In questo recital, terzo appuntamento del Chigiana International Festival, la scelta dei brani sottolinea come il duo cameristico assuma, lungo l’Ottocento, i contorni della reciproca confessione di sentimenti. La freschezza giovanile di un primo approccio alla vita, in Villa Lobos, diventa un desiderio insopprimibile nel primo capolavoro cameristico di uno Strauss poco più che adolescente. Infine l’amarezza e la  rabbia per l’oppressione politica, in Weinberg, lascia spazio alla complicità sentimentale tipica della hausmusik schumanniana.

Heitor Villa-Lobos (1887 – 1959) è stato un profondo conoscitore della tecnica e delle peculiarità del violoncello. Fin da piccolo imparò a suonare questo strumento insieme al clarinetto. Solo in seguito si sarebbe dedicato al sassofono e al pianoforte. La Pequena Suite è dunque un lavoro di un giovane violoncellista professionista. Scritta nel 1913 , è catalogata sotto la sigla W064 e non va confusa con la Pequena Sonata, composta nello stesso anno. Secondo lo stesso Villa-Lobos, la Sonata era andata comunque perduta.

Nato a Varsavia in una famiglia ebraica altamente musicale, con l’invasione nazista del 1939 Mieczysław Weinberg (1919-1996) si rifugiò in Unione Sovietica. Nessun membro della sua famiglia rimasto in Polonia sopravvisse all’occupazione tedesca. La Sonata per violoncello e pianoforte n. 1, scritta a Mosca nel 1945, risente inevitabilmente di questo dramma. Al tempo stesso, mostra similitudini con il mondo musicale di Šostakovič.

L’opera 73, scritta nel 1849, appartiene a una serie di composizioni destinate al consumo privato, a quella pratica della Hausmusik (musica domestica). Oltre ad allietare le serate dei coniugi Clara e Robert Schumann (1810-1856), questa pratica era parte integrante della vita musicale tedesca. Occorre dunque rifarsi alle esigenze del “far musica insieme” per comprendere la limitata estensione di queste composizioni. Per lo stesso motivo possono essere eseguite (a parte ovviamente l’accompagnamento pianistico) da diversi strumenti.

Nel settantesimo anno dalla scomparsa di Richard Strauss (1864-1949), la riproposta di un capolavoro giovanile come la Sonata per violoncello e pianoforte op. 6 celebra una precocità pari a quella di Mozart. Il grande musicista bavarese già a sei anni scriveva le sue prime composizioni per pianoforte e i suoi primi Lieder. Nella Sonata, iniziata ad appena diciassette anni, troviamo il sorprendente possesso di un mestiere già solido e originalità di pensiero.

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