Daniele Gatti chiude il Maggio

Data: 26/06/2019

Ora: 20:00

Città: Firenze

Luogo: Teatro del Maggio

Direttore: Daniele Gatti

Orchestra: Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Musica: Arthur Honegger, Sergej Prokof’ev

Solista: Olesya Petrova, mezzosoprano

Ultimo appuntamento nel calendario dell’LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino: dopo quasi due mesi cala il sipario con il concerto diretto da Daniele Gatti, in programma mercoledì 26 giugno alle 20. L’ultimo degli oltre 120 eventi che hanno scandito il festival di quest’anno vede l’Orchestra del Maggio impegnata con due grandi partiture del Novecento. Apre la serata la Sinfonia n. 3 H. 186 Liturgique di Arthur Honegger. A seguire Aleksandr Nevskij op. 78, cantata per mezzosoprano, coro e orchestra dalla musica per il film di Sergej Ejzenstejn di Sergej Prokof’ev.

 

Arthur Honneger fu membro del gruppo dei Sei, cenacolo musicale dell’avanguardia parigina degli anni Venti aperto alla sperimentazione più provocatoria. Il suo linguaggio filtra in maniera personale tutte le esperienze della musica a lui contemporanea: neoclassicismo, nuova oggettività, musica motoristica, jazz e musica d’intrattenimento.

A differenza di altri componenti del gruppo votati a un’estetica volutamente disimpegnata, Honneger predilesse una concezione etica della musica e dell’impegno compositivo. La Terza Sinfonia Liturgique, composta tra il 1945 e il 1946 alla fine della guerra, è un esempio emblematico di questo impegno.

Si tratta di una pagina colma di drammatici conflitti sonori, sottolineati da una scrittura continuamente dissonante. Come ha dichiarato lo stesso autore, questa sinfonia evoca “la reazione dell’uomo moderno all’ondata di barbarie, stupidità, sofferenza, meccanizzazione e burocrazia”. Non a caso i tre movimenti che la scandiscono hanno titoli di ispirazione religiosa: Dies Irae, De profundis e Dona nobis pacem. Così Honneger trasferisce in musica il conflitto dell’animo umano diviso tra disperazione e anelito alla pace in un percorso spirituale che conduce alla catarsi finale.

 

Nel 1938 Prokof’ev riceve l’incarico di scrivere la colonna sonora dell’Alexander Nevskij di Sergej Ejzentejn. Il film racconta le gloriose gesta dell’eroe medioevale che aveva guidato il popolo russo in numerose battaglie. Dalla colonna sonora il compositore estrapola in seguito una Cantata per mezzosoprano, coro e orchestra in sette movimenti. In questa riassume in maniera concisa la vicenda senza sacrificarne la portata narrativa.

Così la Cantata diventa in breve opera di propaganda stalinista. Il valore mostrato da Alexander Nevskij e dal suo esercito in battaglia diventa infatti metafora dell’impegno richiesto al popolo russo di fronte alla minaccia della Germania nazista.

Dando libero sfogo alla propria vena lirico-narrativa, Prokof’ev adotta due stili compositivi diversi nel descrivere le due armate nemiche in lotta. Per le sezioni che vedono protagonista l’esercito tedesco e per la strage dopo lo scontro, il compositore si avvale di un linguaggio aspro, dissonante, dai ritmi percussivi e meccanici. Invece, nelle sezioni dedicate ad Alexander e ai suoi uomini usa canti popolari russi, melodie tonali e corali dal respiro epico, come quello che chiude solennemente la Cantata.

 

Il concerto è trasmesso in diretta su Rete Toscana Classica alle 19.50 a cura di Sebastiano Bon.

photocredits Marco Borggreve

x

Iscriviti alla mailing list di RTC

Per rimanere sempre aggiornati sui contenuti indediti, i palinsesti, i programmi le novità e i nuovi servizi di RTC, iscriviti alla nostra newsletter.

Consento al trattamento, alla conservazione ed alla comunicazione dei miei dati personali con le modalità e gli scopi specificati nella Politica sulla privacy

Ascolta la Radio in Streaming