Fernand Cortez di Spontini al Teatro del Maggio

Data: 12/10/2019

Ora: 19:00

Città: Firenze

Luogo: Teatro del Maggio

Direttore: Jean-Luc Tingaud

Orchestra: Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Musica: Gaspare Spontini

Coreografia: Alessio Maria Romano

Interpreti:

Fernand Cortez, Dario Schmunck
Télasco, Luca Lombardo
Alvar, David Ferri Durà
Le Grand Prêtre des Mexicains, André Courville
Moralez, Gianluca Margheri
Un Officier Espagnol, Lisandro Guinis
Deux Prisonniers Espagnols, Davide Ciarrocchi, Nicolò Ayroldi/Luca Tamani, Massimo Naccarato (16, 23)
Un Officier Mexicain, Leonardo Melani
Un Marin, Davide Siega
Amazily, Alexia Voulgaridou
Deux femmes de la Suite d’Amazily, Silvia Capra, Delia Palmieri

Regia: Cecilia Ligorio

È con un titolo mai eseguito in Italia nella sua versione originale del 1809  e mai eseguito a Firenze prima d’ora, che il Teatro del Maggio apre il sipario sulla stagione lirica e balletto 2019/2020. Si tratta di Fernand Cortez, tragedia lirica in tre atti di Gaspare Spontini su libretto di Victor-Joseph-Étienne de Jouy e Joseph-Alphonse d’Esmenard. L’appuntamento è sabato 12 ottobre alle 19 (altre recite 16 e 23 ottobre ore 19; domenica 20 ottobre ore 15.30) con la regia di Cecilia Ligorio, il maestro Jean-Luc Tingaud sul podio a dirigere l’Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino, e il corpo di ballo della Compagnia Nuovo BallettO di ToscanA.

Spontini, musicista prediletto di Napoleone Bonaparte, fu chiamato dall’imperatore di Francia a comporre una nuova opera per il maggiore teatro di Parigi, l’Opèra. La scelta cadde sul soggetto di Fernand Cortez, storico condottiero spagnolo del XVI secolo alla prese con la conquista del Messico. Fu lo stesso Napoleone a richiedere una grandiosa opera eroica, ben consapevole del potere dell’arte impiegata come mezzo di propaganda. L’imperatore mirava a ottenere il consenso del pubblico per la sua campagna militare in Spagna. Il protagonista è un uomo saggio e magnanimo, impegnato a liberare il popolo messicano dalla schiavitù della superstiziosa religione indigena. Ecco il perfetto pendant di Napoleone, che, come Cortez, voleva apparire il rappresentante di valori civili e liberali.

Fernand Cortez debuttò all’Opèra il 28 novembre del 1809. Il sontuoso allestimento, un’orchestra magniloquente, effetti scenici stupefacenti, tra cui la carica di veri cavalli in scena, garantirono il grande successo sperato. Così Fernand Cortez diventerà l’opera simbolo dell’impero napoleonico. Spontini modificherà in seguito la partitura quattro volte, spostando intere sezioni da un atto all’altro e intervenendo sul libretto e i personaggi. Il Teatro del Maggio, propone la prima versione del 1809 nella sua concezione originaria – mai vista in tempi moderni –  grazie all’edizione critica a cura di Federico Agostinelli.

In lingua originale con sopratitoli in italiano e inglese.

Foto di Michele Monasta

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