Data: 09/02/2024
Ora: 20:00
Città: Firenze
Luogo: Sala Mehta
Fino a 10/02/2024
Direttore: Hankyeol Yoon
Orchestra: Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
Musica: Brahms, Dvořák
Il direttore d’orchestra coreano Hankyeol Yoon debutta in Italia con l’Orchestra del Maggio Fiorentino il 9 e 10 febbraio alle 20 in Sala Mehta. In programma l’Akademische Festouvertüre (Ouverture per una festa accademica) op. 80 di Johannes Brahms, seguita da altre due composizioni del grande compositore tedesco: Nänie op. 82 e Das Schicksalslied (Canto del destino) op. 54. Chiude il concerto la Sinfonia n. 8 in sol maggiore op. 88 di Antonín Dvořák.
Il giovane maestro coreano è il secondo di quattro giovani direttori che il Maggio sta presentando nel corso della programmazione sinfonica invernale. Dopo Nikolas Naegele, che ha diretto Peer Gynt di Grieg, è ora la volta di Yoon, a cui seguiranno Min Chung e Vitali Alekseenok. Quattro artisti con un’età compresa tra i trenta e i quarant’anni; hanno già una brillante carriera e sono molto apprezzati a livello europeo con grandi successi raccolti nei maggiori teatri d’opera e sale da concerto. Nikolas Naegele si è formato al Maggio in Accademia ed è stato poi Kappelmeister alla Deutsche Oper a Berlino e più volte assistente di Christian Thieleman a Salisburgo e a Bayreuth. Min Chung, “figlio d’arte”, ha già un importante curriculum internazionale. Vitali Alekseenok, vincitore nel 2021 del Concorso Toscanini e secondo al Concorso Karajan nel ’23, ora ricopre il ruolo di Kappelmeister della Deutsche Oper am Rhein.
Hankyeol Yoon, già premiato in numerosi concorsi, ha vinto nel 2023 il primo premio Herbert von Karajan Young Conductors Award. Il suo debutto italiano al Maggio Fiorentino anticipa quello al Festival di Salisburgo nel prossimo agosto.
Sul programma dei concerti di venerdì 9 e sabato 10 febbraio ha dichiarato: “Sappiamo che nel corso della sua vita Brahms fu un sostenitore di Dvořák e quasi un suo mentore, essendo stato Dvořák da sempre un ammiratore dell’opera di Brahms. Fra i due possiamo notare anche delle similitudini per quello che riguarda la tecnica di composizione, nonostante siano poi evidenti le differenze in ambito musicale: mentre Brahms, in piena tradizione tedesca, è di certo più serio e capace di ‘smuovere’ fibre del cuore quasi nascoste, Dvořák ha invece una concezione decisamente più estroversa della musica e del suono”.
Foto di Anne Laure Lechat.