I due Foscari per la prima volta al Maggio

Data: 22/05/2022

Città: Firenze

Luogo: Teatro del Maggio

Fino a 03/06/2022

Direttore: Carlo Rizzi

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Musica: Giuseppe Verdi

Interpreti:

Francesco Foscari, Doge di Venezia, ottuagenario Plácido Domingo
Jacopo Foscari, suo figlio Jonathan Tetelman
Lucrezia Contarini, moglie di Jacopo María José Siri
Jacopo Loredano, membro del Consiglio de’ Dieci Riccardo Fassi
Barbarigo, senatore, membro della Giunta Joseph Dahdah
Pisana, amica e confidente di Lucrezia Xenia Tziouvaras
Fante del Consiglio de’ Dieci Lulama Taifasi
Servo del Doge Adam Jon

Regia: Grischa Asagaroff

I due Foscari di Giuseppe Verdi per la prima volta al Maggio Musicale Fiorentino. Carlo Rizzi sul podio e Grischa Asagaroff alla regia. Protagonisti Plácido Domingo nel ruolo di Francesco Foscari e Jonathan Tetelman in quello di Jacopo Foscari. María José Siri è Lucrezia mentre Riccardo Fassi è Jacopo Loredano.
La prima è domenica 22 maggio 2022 alle ore 20 in Sala Mehta. Repliche il 25, 31 maggio e 3 giugno alle ore 20 e il 28 maggio alle ore 17. Grazie alla Fondazione CR Firenze, la recita del 3 giugno 2022 è in vendita con uno sconto del 50% su i biglietti di ogni settore.
Per il ciclo Oltre il sipario venerdì 20 maggio alle ore 17.30 il musicologo Giuseppe Rossi parlerà dell’opera. L’incontro si svolgerà nel Foyer di galleria del Teatro con la partecipazione dei cantanti e dei pianisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino.

Rizzi affronta per la prima volta I due Foscari: “La sala Zubin Metha permette un rapporto molto diretto tra la buca e il palcoscenico. Qui è possibile percepire tutte le sfumature che Verdi ha inserito in quest’opera, dal pianissimo mormorato del tema affidato al clarinetto all’esplosione violenta a tutta che sottolinea l’incubo di Jacopo Foscari in prigione. È un’ opera relativamente breve dove le scene si susseguono e il dramma si svolge rapidamente, mettendo a nudo i diversi stati d’animo dei personaggi che Verdi sottolinea anche con dei ‘ leitmotiv’ ante litteram”.

Prima volta con quest’opera anche per il regista Grischa Asagaroff: “Più mi addentravo nell’opera più me ne innamoravo. I leitmotiv mi hanno ricordato lo ‘stile wagneriano’. La musica è molto cupa, triste. L’opera ‘vive’ di personaggi permeati da una personalità cupa e quasi ‘sinistra’. Con Luigi Perego, che ha curato le scene e i costumi, ci siamo ispirati alla tomba di Foscari, nella Chiesa dei Frari a Venezia. È la nostra ‘torre scenica’, che gira e che crea gli spazi in cui i cantanti si muoveranno”.

Sesto titolo del catalogo verdiano, I due Foscari, opera in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, debutta al Teatro Argentina di Roma il 3 novembre del 1844. Il soggetto è ispirato all’omonima opera teatrale di Lord Byron. Il dramma è costruito sul contrasto tra amor paterno e amor di patria del Doge Francesco Foscari e sulle pene di suo figlio Jacopo, accusato ingiustamente di omicidio e di aver tramato contro la Repubblica di Venezia. Ma pur mancando della vivacità d’azione dei drammi verdiani precedenti, I due Foscari si distingue per alcune soluzioni compositive nuove e sperimentali. L’orchestrazione si fa più sottile e accurata. Un posto di primo piano è riservato all’arpa e ai legni, che restituiscono una tinta strumentale elegiaca e notturna, aderente all’immagine di Venezia evocata da Byron. A ogni personaggio è associato un motivo musicale che ricompare ogni volta che i protagonisti tornano in scena.

Foto di Michele Monasta

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