Il pavimento della Cattedrale di Siena è visibile dal 18 agosto al 27 ottobre. Frutto di cinquecento anni di espressione artistica, il magnifico pavimento a commesso marmoreo è un viaggio simbolico alla ricerca dei più alti valori dello spirito umano. La visione si inserisce in un percorso che va dalla sommità della Cattedrale e dal Facciatone del Duomo Nuovo fino alle tarsie marmoree. Il titolo del percorso è Come in cielo, così in terra. Dalla porta alla città del cielo al pavimento.

Dal Museo dell’Opera, con la salita alla città del cielo, sarà possibile leggere i monumenti senesi più significativi. Attraverso l’ascesa alla porta del cielo i visitatori sembrano muoversi lungo la scala apparsa in sogno a Giacobbe. Nel sogno Dio promette a Giacobbe la terra su cui stava dormendo e un’immensa discendenza. Al suo risveglio Giacobbe esclama: “Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo”. Il verso viene utilizzato dalla liturgia nella messa della dedicazione delle cattedrali.

Ma ‘porta del cielo’, secondo le litanie lauretane, è anche la Vergine. Il percorso “dall’alto” permette infatti di comprendere meglio la dedicazione del Duomo di Siena all’Assunzione della Madonna e il forte legame che i cittadini senesi hanno da secoli con la loro ‘patrona’. La Madonna si definisce anche come Sedes Sapientiae, sede di Sapienza e invita i cittadini a “visitare castamente il suo castissimo tempio”, come si legge nell’iscrizione d’ingresso al pavimento. “Nella solarità abbagliante dei suoi marmi e cotti”, come scriveva Mario Luzi, porta e città del cielo si riflettono nel pavimento del Duomo di Siena per saldarsi in unico sguardo.

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