Il pianoforte di Piotr Anderszewski

Data: 25/03/2023

Ora: 16:00

Città: Firenze

Luogo: Teatro della Pergola

Musica: Bach, Szymanowski, Webern, Beethoven

Solista: Piotr Anderszewski, pianoforte

Il pianista polacco Piotr Anderszewski è ospite nella Stagione degli Amici della Musica di Firenze sabato 25 marzo alle ore 16 al Teatro della Pergola.

Considerato uno dei più importanti musicisti della sua generazione, si esibisce regolarmente in sale da concerto come Wiener Konzerthaus, Philharmonie di Berlino, Wigmore Hall, Carnegie Hall, Théâtre des Champs-élysées e Concertgebouw di Amsterdam. Collabora con numerose orchestre, come Berliner Philharmoniker, Staatskapelle di Berlino, London Symphony Orchestra, Philharmonia Orchestra, NHK Symphony Orchestra. Tiene concerti anche nel doppio ruolo di direttore e solista.

Dal 2000 Anderszewski è un artista esclusivo di Warner Classics/Erato, per la quale ha pubblicato come primo disco le Variazioni Diabelli di Beethoven, ricevendo numerosi premi. Ha inoltre registrato album con le Partite n. 1, 3 e 6 di Bach, nominati ai Grammy, e uno con le opere per pianoforte solo di Szymanowski, premiato da Gramophone nel 2006.

Proprio la Partita n. 6 in mi minore BWV 830 di Bach aprirà il concerto di sabato, seguita da una selezione dalle Mazurche op. 50 del compositore polacco Karol Szymanowski, pubblicate tra il 1926 e il 1931. Nella seconda parte del programma, sarà la volta delle Variazioni op. 27 dell’austriaco Anton Webern, mentre a chiudere il programma sarà la Sonata n. 31 in la bemolle maggiore op. 110 di Beethoven, la penultima del genio di Bonn.

Riconosciuto per l’intensità e l’originalità delle sue interpretazioni, Piotr Anderszewski ha ricevuto il premio Gilmore, il premio Szymanowski e il premio della Royal Philharmonic Society.
È inoltre il protagonista dei documentari di Bruno Monsaingeon Piotr Anderszewski plays Diabelli Variations (2001) e Unquiet Traveller (2008), insolito e originale ritratto d’artista. Nel 2016 Anderszewski si è messo dietro la macchina da presa per esplorare il rapporto con la sua città, Varsavia, e ha realizzato il film Je m’appelle Varsovie.

Foto di Simon Fowler.

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