Il Teatro del Maggio riapre il 7 settembre con Rinaldo, capolavoro barocco di Georg Friedrich Händel, diretto da Federico Maria Sardelli. La messinscena è quella ormai storica di Pier Luigi Pizzi, nell’anno in cui si celebrano i novant’anni anni del regista e scenografo.

L’allestimento di Pizzi, concepito trentacinque anni fa, si adatta perfettamente alle necessità di questo tempo fatto di distanza sociale. I cantanti si muovono infatti a bordo di carri spostati e posizionati sulla scena da mimi, in modo da ridurre al minimo le occasioni di contatto tra gli artisti. Li vedremo in sella a cavalli, a bordo di barche, seduti su troni o in vista su dei piedistalli, indossando i loro sontuosi mantelli di seta e circondati da draghi e grottesche senza mai toccare le tavole del palcoscenico. Tra le novità di questa edizione l’aver affidato il il ruolo di Rinaldo – usualmente interpretato da un contralto – al controtenore Raffaele Pe. Insieme a lui Leonardo Cortellazzi nel ruolo di Goffredo e Carmela Remigio in quello di Armida. E ancora Francesca Aspromonte è Almirena, Andrea Patucelli è Argante e infine William Corrò è il Mago Cristiano.

Prima opera composta da Georg Friedrich Händel per il pubblico londinese, Rinaldo è andato in scena per la prima volta il 24 febbraio 1711 al Queen’s Theatre. Il libretto di Giacomo Rossi, liberamente tratto da un episodio della “Gerusalemme liberata” del Tasso, descrive le peripezie affrontate da Rinaldo e Almirena per sconfiggere la malvagità della maga Armida e del re saraceno Argante. L’opera racchiude alcune tra le pagine più conosciute di Händel come “Cara sposa”, cantata dal protagonista nel primo atto o “Lascia ch’io pianga”, intonata da Almirena nel secondo atto.

Si replica il 9 e 10 settembre alle ore 20 e il 13 settembre alle ore 15.30.

Foto di Michele Monasta