Il direttore onorario James Conlon inaugura la 42esima Stagione Concertistica dell’Ort. In programma Schubert e Beethoven. Venerdì 21 ottobre alle ore 21 al Teatro Verdi di Firenze prende il via la nuova Stagione dell’Orchestra della Toscana con due capolavori dell’Ottocento viennese. In apertura la Sinfonia n.4 Tragica di Schubert, segue la Sinfonia n. 5 di Beethoven. Sabato 22 ottobre replica al Teatro del Giglio di Lucca.

Lo Schubert della Quarta è un diciannovenne che scrive saggi scolastici, ma che esprime già un personale approccio al linguaggio sinfonico e una certa maturità. La tonalità di do minore richiama subito alla mente la Quinta di Beethoven, modello venerato e temuto anche da Schubert. Ma Schubert rinuncia al piglio eroico, preferendo esplorare pieghe più sinistre e affidarsi a gesti più irrequieti. Da qui il nome di Tragica scritto dall’autore stesso sul frontespizio della partitura, certo in riferimento alla citazione delle tenebrose atmosfere beethoveniane.

La Sinfonia n.5 che non a caso segue nel programma presenta un Beethoven in pieno fervore creativo. Un’opera grandiosa costruita su di una dialettica degli opposti che a Beethoven derivava da Kant e nutrita dall’ottimismo e dalla fiducia nell’uomo nati dal pensiero illuminista. La Quinta dunque nasce come espressione etica, oltreché poetica, tesa all’affermazione degli ideali umani più alti nella lotta per la conquista del bene.

Foto di Marco Borrelli