Jin Ju chiude Forte-Piano-Forte

Data: 14/06/2019

Ora: 20:00

Città: Firenze

Luogo: Teatro del Maggio

Solista: Jin Ju, pianoforte

Ultimo appuntamento per il ciclo Forte-Piano-Forte al Teatro del Maggio con la pianista italo-cinese Jin Ju. La virtuosa del fortepiano, si esibirà venerdì 14 giugno alle 20 nella Sala Orchestra del Teatro. In programma una selezione di brani aperta da tre Studi di esecuzione trascendentale di Franz Listz: La ricordanza n. 9, Allegro molto n. 10 e Harmonies du soir n. 11. A seguire le Sette fantasie per pianoforte op. 116 di Johannes Brahms. In chiusura sei pezzi di Claude Debussy. Da Images, seconda serie per pianoforte, Jin Ju eseguirà Cloches à travers les feuilles, Et la lune descend sur le temps qui fût e Poissons d’or. Dagli Études ecco infine Pour les agréments n. 8, Pour les arpèges composés n. 11 e Pour les octaves n. 5.

Pietra miliare del virtuosismo pianistico, i dodici Studi di esecuzione trascendentale nascono a uso e consumo dello stesso Liszt. Gli Studi rappresentano un laboratorio di sperimentazioni tecnico-timbriche sempre più ardite. Tante le difficoltà fuori misura, insuperabili, trascendentali appunto. Così Liszt, anni dopo la prima pubblicazione dell’opera, nel 1851 ne pubblica una versione più accessibile, anche se gli Studi rimangono tutt’ora pagine che solo pochi pianisti riescono a domare. I tre scelti da Jin Ju passano dai toni elegiaci a quelli febbrili.

Altra atmosfera è quella che pervade le Fantasie op. 116, sette brani composti da Brahms fra il 1891 e il 1892 nel periodo di vacanze a Bad Ischl. I tre Capricci e i quattro Intermezzi che compongono quest’opera aprono l’ultimo capitolo della produzione pianistica brahmsiana e ne rappresentano una sorta di testamento spirituale. Con pochi elementi-base, magistralmente variati, Brahms costruisce sette miniature pianistiche. Si tratta di confessioni malinconiche in cui il piglio battagliero e inquieto dei Capricci viene bilanciato dalla vena melodica struggente degli Intermezzi.

Le sonorità evocative del pianismo di Debussy sono invece rappresentate dalla seconda serie delle Images. Brani dalla scrittura elegante e sempre mobile, dove il pianoforte viene sfruttato in tutte le sue risorse timbriche alla continua ricerca di colori vaporosi e cangianti. La raccolta dei dodici Studi è invece l’ultima opera pianistica di Debussy, composta nel 1915 e dedicata a Chopin. Come Chopin, anche Debussy trasforma lo Studio da mero esercizio tecnico a pagina da concerto, brano artisticamente compiuto.

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