John Eliot Gardiner dirige Falstaff

Data: 19/11/2021

Città: Firenze

Luogo: Teatro del Maggio

Fino a 05/12/2021

Direttore: John Eliot Gardiner

Orchestra: Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Musica: Giuseppe Verdi

Regia: Sven-Eric Bechtolf

John Eliot Gardiner dirige il nuovo allestimento di Falstaff, l’ultima opera composta da Giuseppe Verdi, al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Lo spettacolo, con la regia di Sven-Eric Bechtolf, va in scena il 19, 23, 30 novembre e 3 dicembre alle ore 20, il 21 novembre alle ore 15.30 e il 5 dicembre alle ore 17. Le scene sono di Julian Crouch, i costumi sono curati da Kevin Pollard mentre luci e video sono affidati rispettivamente a Alex Brok e Josh Higgason. Il cast vede Nicola Alaimo come Falstaff, Ailyn Pérez come Alice Ford, Sara Mingardo come Mrs. Quickly, Caterina Piva come Meg Page, Simone Piazzola come Ford, Francesca Boncompagni come Nannetta, Matthew Swensen come Fenton, Gianluca Buratto come Pistola, Antonio Garés come Bardolfo e Christian Collia come il dottor Cajus. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini.

Un addio divertito

Per tutta la vita Verdi aveva inseguito il sogno di scrivere un’opera comica senza trovare il soggetto appropriato. Ma sulla soglia degli ottant’anni ecco avverarsi quel sogno con Falstaff, nato dalla rinnovata collaborazione con Arrigo Boito. L’amore di Verdi per Shakespeare era di lungo corso e Le allegri comari di Windsor, fonte del libretto di Boito insieme alle due prime parti di Enrico IV, era una delle sue commedie predilette. Furono dunque le insistenze di Boito a spronare il maestro a rimettersi in gioco con una “commedia lirica che non somiglia a nessun’altra” come disse lo stesso Verdi. Il 9 febbraio 1893 Falstaff debutta al Teatro alla Scala accompagnato da un grandioso successo. Dopo oltre cinquant’anni spesi nel trasferire in musica drammi, Verdi salutava il mondo dell’opera con il sorriso sornione di chi ha sperimentato tutto al massimo grado. Del resto, come recita la sigla finale: “Tutto nel mondo è burla. L’uom è nato burlone”.

Il punto di vista di John Eliot Gardiner

John Eliot Gardiner considera Falstaff “un fantastico insieme delle arti: visive, letterarie e musicali. I personaggi sono splendidamente caratterizzati grazie alla musica e al fantastico libretto di Boito. È sempre una gioia tornare a confrontarsi con quest’opera, nella quale si trova sempre qualcosa di nuovo e che è scritta in modo perfetto per ogni singolo strumento. Penso che Falstaff sia ancora l’opera più ingiustamente meno rappresentata del repertorio verdiano: la gioia e il buonumore che lo impregnano sono davvero incredibili, sono davvero shakespeariani”.

Foto di Michele Monasta.

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