La natura dell’anima alla Chigiana

Data: 22/07/2019

Ora: 21:15

Città: Siena

Luogo: Chiesa di S. Agostino

Musica: Edgar Varèse, Iannis Xenakis

Interpreti:

Alvise Vidolin e Nicola Bernardini, live electronics

Tiina Osara, pittrice e performer

Un’indagine su La natura dell’anima alla Chigiana di Siena, tra le impalpabili architetture create dal suono elettronico e la materica e passionale concretezza del colore e del gesto pittorico nel suo farsi. Sono questi gli ingredienti del nuovo evento di “Sound & Action Painting” in programma lunedì 22 luglio, alle 21.15, alla Chiesa di S. Agostino per il Chigiana International Festival. Una produzione originale dell’Accademia Chigiana che ripropone un “format” performativo già sperimentato nelle edizioni 2017 e 2018 del Festival. Torna a Siena la pittrice e performer finlandese Tiina Osara in un set musicale in live electronics a cura Alvise Vidolin e Nicola Bernardini. Le musiche sono quelle di due pionieri dell’avanguardia elettronica europea. Il primo è Edgar Varèse con Le Poème electronique del 1958. Il secondo è Iannis Xenakis con La Légende d’Eer del 1977.

 

La prima esecuzione del Poème électronique di Varèse avvenne a Bruxelles il 2 maggio del 1958. Fu un vero e proprio evento multimediale, un’esperienza immersiva e disorientante per gli spettatori. La parte visiva era costituita da immagini raccolte da Le Corbusier e proiettate sulle pareti. Le immagini illustravano il corso di una civilizzazione sempre più meccanizzata, e la conquista di un’armonia futura.

La musica elaborava su nastro suoni di strumenti a percussione, campane, accordi di pianoforte, di organo, voci umane, fischietti e sirene. Insieme c’erano elementi “concreti”, come rumori meccanici e motori, e suoni sintetici prodotti da diversi oscillatori. Fondendo insieme questi elementi, il compositore dava forma a nuovo tipo di “poema sinfonico”. Cadeva così la distinzione tra suono e rumore e la spazializzazione del suono diventava parte integrante della composizione.

 

Venti anni dopo Xenakis compose La légende d’Eer, eseguito  nel 1977 nel Planetarium di Bochum. Pezzo elettronico per nastro a 8 piste, questo lavoro fu poi presentato nella sua versione definitiva nel 1978 al Centre Pompidou di Parigi. La légende d’Eer era pensata per uno spazio con 11 altoparlanti, 4 raggi laser e centinaia di specchi. Nei tre quarti d’ora di durata si coglieva una chiara drammaturgia. Suoni intermittenti, acutissimi, quasi impercettibili, si addensavano progressivamente, per poi dissolversi  nella stessa dimensione rarefatta dell’inizio.

Questa forma musicale sfruttava ogni gradualità nel passaggio tra le differenti immagini sonore. E giocava su una certa ambiguità tra suoni elettronici e suoni concreti (attingeva anche a strumenti extraeuropei e a una vasta gamma di rumori). La composizione oscillava tra un macrocosmo di lunghe fasce armoniche e un microcosmo di effetti puntillistici e di sonorità al limite dell’udibile. Lo spettacolo attingeva a cinque testi. Dalla Repubblica di Platone ai Pensieri di Pascal, da pagine di Jean-Paul Richter a un testo greco del II secolo d.C. Senza dimenticare un articolo del 1976 sulla scoperta delle supernove.

x

Iscriviti alla mailing list di RTC

Per rimanere sempre aggiornati sui contenuti indediti, i palinsesti, i programmi le novità e i nuovi servizi di RTC, iscriviti alla nostra newsletter.

Consento al trattamento, alla conservazione ed alla comunicazione dei miei dati personali con le modalità e gli scopi specificati nella Politica sulla privacy

Ascolta la Radio in Streaming