Data: 02/04/2022
Città: Firenze
Luogo: Teatro della Pergola
Fino a 03/04/2022
Musica: Bethoven, Bartók, Liszt, Mozart, Haydn
Solista: Andrea Lucchesini, pianoforte - Giovanni Bietti, voce narrante
Si intitola La Sonata tra cicli e narrazioni il progetto firmato dal pianista Andrea Luccesini e dal musicologo Giovanni Bietti. Appuntamento sabato 2 aprile alle ore 16 e domenica 3 aprile alle ore 21 al Teatro della Pergola per la stagione degli Amici della Musica di Firenze.
Nella storia della musica, la sonata per strumento a tastiera è uno dei generi più misteriosi e affascinanti. Per la scarsa definizione della sua identità, durante gran parte del Settecento la Sonata ha avuto nomi diversi. Domenico Scarlatti la chiamava ‘Esercizio” mentre Haydn parlava di ‘Divertimento’, per citare solo due esempi. Ma a inizio Ottocento, grazie soprattutto al prestigio dello straordinario corpus beethoveniano, si impone il termine ‘Sonata’. E con il genere pianistico più importante si misureranno tutti i grandi compositori, sia romantici che novecenteschi.
Nel corso di questa sorprendente evoluzione la sonata per pianoforte attraversa molte trasformazioni, che a volte convivono anche nella produzione di uno stesso autore. Si passa da genere privato a grande genere pubblico, da una scrittura intima al gesto virtuosistico, dal tono di intrattenimento al carattere speculativo, dalla sperimentazione più audace al recupero neoclassico. Eppure pochi altri generi strumentali mantengono, nel corso dei secoli, una coerenza estetica altrettanto forte. Una sonata di Beethoven dialoga con Mozart e con Liszt, così come Bartók parla tanto con Haydn quanto con lo stesso Beethoven.
L’obiettivo del progetto firmato da Andrea Lucchesini e da Giovanni Bietti è proprio quello di portare alla luce, attraverso l’interazione di parole e musica, la ricchezza dei dialoghi attraverso il tempo tra i grandi compositori. Accostando, spiegando, eseguendo capolavori appartenenti a epoche diverse, si stimola un modo più consapevole di avvicinarsi al genere che ancora oggi costituisce il cuore del repertorio pianistico.
Foto Leonardo Ferri