Si intitola Le tre Pietà di Michelangelo. Non vi si pensa quanto sangue costa la mostra in programma dal 24 febbraio al 1 agosto al Museo dell’Opera del Duomo di Firenze. Per la prima volta un’esposizione mette a confronto, nella sala della Tribuna di Michelangelo del Museo, l’originale della Pietà Bandini, di cui è da poco terminato il restauro, e i calchi della Pietà Vaticana e della Pietà Rondanini provenienti dai Musei Vaticani.

Un’occasione per vedere l’evoluzione dell’arte di Michelangelo, dalla prima giovinezza alla sua ultima stagione. Si tratta di un percorso lungo più di cinquant’anni, che conduce dall’ambizione del giovane che scolpì il proprio nome sul petto della Madonna della Pietà Vaticana all’immedesimazione dell’anziano che si raffigura in Nicodemo nella Pietà Bandini. Vicino alla propria morte, Michelangelo scriveva su un disegno donato alla marchesa di Pescara Vittoria Colonna: “Non vi si pensa quanto sangue costa”, frase dantesca tratta dal 29esimo canto del Paradiso. Risultato di questa meditazione fu la Pietà Rondanini, la cui estrema bellezza rifulge nel tramonto della figura.

L’esposizione fiorentina ruota intorno al recente restauro della Pietà Bandini mettendola a confronto con i due calchi conservati nei Musei Vaticani. “Calchi che non sfigurano accanto all’originale fiorentino – spiega Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani – non solo perché condotti a regola d’arte ormai qualche decennio fa da maestranze competenti, ma soprattutto perché, in un’epoca di grandi discussioni sulle riproduzioni, testimoniano della necessità che si è sempre avuta di riprodurre capolavori universali per la loro divulgazione a un ampio pubblico”.

Foto di Ela Bialkowska Okno studio