La violinista fiorentina Lorenza Borrani guida l’Orchestra della Toscana in un gioco di rimandi tra antico e moderno, da Franz Joseph Haydn a Bruno Maderna. La nuova produzione dell’Ort debutta mercoledì 23 febbraio al Teatro Verdi di Firenze e viene replicata sabato 26 febbraio al Teatro Garibaldi di Figline. Il programma accosta due sinfonie di Haydn, la n. 56 e la n. 90 della seconda metà del Settecento, con due pagine in cui Bruno Maderna, compositore scomparso nel 1973, rielabora una serie di partiture antiche.

L’innovatore Maderna ha sempre amato la musica antica, e l’ha fatta rivivere attraverso numerose trascrizioni. “Da molto tempo giacciono negli archivi e nelle biblioteche documenti che provano la vitalità e anche l’attualità di molta musica antica, purtroppo da molto tempo non accessibile al pubblico dei profani”, così scrive Maderna nel presentare la sua Music of Gaity, che apre la serata. Si tratta di cinque brani trascritti nel 1969 da The Fitzwilliam Virginal Book, una raccolta di musiche per tastiera dei più celebri compositori del periodo elisabettiano.

Nel 1948 Maderna aveva fatto lo stesso con  la prima edizione delle Harmonice Musices Odhecaton del 1501, fornitagli dal suo maestro e amico Gian Francesco Malipiero. Siamo davanti alla prima antologia musicale stampata con caratteri mobili, che riunisce cento canti di musica polifonica di compositori del Quattrocento di area franco-fiamminga. Di questi cento canti Maderna ne seleziona tredici che suddivide in due suites, dando loro una nuova veste, tutta strumentale. A sua volta, Lorenza Borrani ne seleziona sette personalizzando l’ordine di esecuzione.

Far musica è per Lorenza Borrani attività collettiva, di confronto, di scambio, di ascolto reciproco. Da qui l’idea di fondare, quattordici anni fa, Spira Mirabilis, una comune musicale priva di direttore. Un laboratorio in cui si concerta la musica grazie a un dialogo tra pari, una pratica democratica che rimanda anche al mondo della musica pop.

Foto di Piera Mungiguerra.