Marc Albrecht dirige il Coro e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in Eine Faust-Symphonie di Franz Liszt. Al fianco di Albrecht, il tenore Joseph Dahdah, formatosi all’Accademia del Maggio. Prende il via così, venerdì 13 gennaio in Sala Mehta alle ore 20, il Festival di Carnevale dedicato alla figura di Johann Wolfgang von Goethe e al Faust. Se nella programmazione lirica spicca il Doktor Faust di Ferruccio Busoni, in cartellone dal 7 al 21 febbraio, anche in quella concertistica i temi e le atmosfere del Faust costituiranno il fil rouge.

Scritta da Liszt in tre parti per tenore, coro maschile e orchestra, Eine Faust-Symphonie debuttò a Weimar nel 1857, diretta dallo stesso Liszt. L’occasione fu l’inaugurazione del monumento in bronzo dedicato a Goethe e Friedrich Schiller, legati in vita da una lunga amicizia. Le tre parti sono altrettanti Charakterbilder, ritratti psicologici dedicati alla trinità inseparabile dell’opera di Goethe. Su questo progetto originario si innesta l’aggiunta, come pannello conclusivo, di un Chorus mysticus.

Nel movimento d’apertura (Faust) sono presenti ben cinque dei sette temi impiegati da Liszt nel corso della sinfonia. La complessità psicologica del protagonista si manifesta attraverso un’ampia gamma di stati d’animo. Alla poliedricità del movimento faustiano funge da contraltare il secondo movimento (Margherita). Alla donna angelicata spettano gli ultimi due temi. Il primo è una melodia semplice e di sapore arcaico affidata inizialmente all’oboe accompagnato dalla viola. Il secondo è invece un tema amoroso che si sviluppa tra le varie famiglie orchestrali. Mefistofele, in quanto spirito di negazione, non possiede nel terzo movimento nessun tema caratteristico. Come alter ego del protagonista, si appropria in modo beffardo dei temi appartenenti a Faust, dopo averli trasformati e distorti nel profilo melodico e ritmico.

Foto: Simone Donati – TerraProject – Contrasto